Canali Minisiti ECM

Le malattie psichiatriche hanno radici nel Dna

Psichiatria Redazione DottNet | 22/06/2018 09:41

Da anoressia a schizofrenia: i virus invece sono dietro l'Alzheimer

Potrebbero avere radice nel Dna le malattie psichiatriche. Per la prima volta infatti sono state trovate le basi genetiche di disturbi come anoressia, comportamenti ossessivi-compulsivi e schizofrenia, che presentano molte somiglianze a livello molecolare. Nessuna base genetica per le malattie neurodegenerative come l'Alzheimer, che potrebbe essere invece collegato al virus dell'herpes. A indicarlo sono due diversi studi, uno pubblicato sulla rivista Science e l'altro su Neuron.

  A concentrarsi sull'impronta genetica delle malattie psichiatriche è stato il consorzio internazionale guidato dal Massachussets institute of technology (Mit), che ha condotto la più vasta analisi mai fatta su questo tema, basata sul Dna di circa 900.000 persone, sane e con disturbi mentali, per 25 malattie psichiatriche e neurologiche. I ricercatori hanno misurato la quantità di 'sovrapposizioni' genetiche tra le varie malattie, mettendole in relazione anche con diversi parametri cognitivi, come gli anni di studio. Hanno così scoperto corrispondenze con malattie psichiatriche come anoressia, disturbo bipolare, ossessivo-compulsivo, iperattività e deficit di attenzione e schizofrenia. Ciò vuol dire che i disturbi psichiatrici hanno molte somiglianze a livello molecolare e che lo stesso meccanismo di regolazione potrebbe essere comune a più disturbi, ad esempio al deficit di attenzione e alle ridotte capacità esecutive tipiche della schizofrenia. I ricercatori hanno inoltre identificato un legame genetico tra fattori cognitivi (come l'intelligenza, gli anni di studio o la laurea) e l'anoressia, l'autismo, il disturbo bipolare e quello ossessivo compulsivo, suggerendo una possibile relazione tra migliori performance cognitive nella giovinezza e il rischio genetico di queste malattie, anche se serviranno altri studi per confermarlo.

pubblicità

Non sono state invece trovate corrispondenze genetiche per le malattie neurodegenerative, come Parkinson, sclerosi multipla e Alzheimer. Per quest'ultimo in realtà c'è una nuova ipotesi, avanzata dai ricercatori dell'ospedale Mount Sinai di New York, guidati da Joel Dudley: dietro la comparsa della malattia ci potrebbe essere il virus dell'herpes. L'analisi post-mortem, fatta sul cervello di quasi mille persone malate e sane, ha rilevato la presenza di due ceppi del virus dell'herpes umano in quantità doppia nei malati. Attraverso il sequenziamento del Dna ed Rna di oltre 600 campioni di tessuti cerebrali, "abbiamo visto come i virus interagiscono sui geni dell'Alzheimer. Non possiamo ancora dire se il virus dell'herpes sia una causa primaria di questa demenza, ma è chiaro che è coinvolto nel meccanismo che la genera", commenta Dudley.

L'idea dei ricercatori è che l'Alzheimer sia il 'danno collaterale' causato dalla risposta del cervello al virus dell'herpes. La sua presenza in abbondanza potrebbe innescare una 'cascata immunitaria' che porterebbe al deterioramento e morte delle cellule cerebrali, aprendo così la strada all'Alzheimer

Commenti

I Correlati

Lo suggerisce uno studio pubblicato su Plos Mental Health che ha esaminato 12 ricerche precedenti

Gli esperti: "Cautela, ma enorme potenziale terapeutico"

Censis-Agenzia Nazionale dei Giovani, in parte dovuto a pandemia

Il dato emerge dal Report sull'Indice di Vicinanza alla Salute realizzato dall'Osservatorio Salute Benessere e Resilienza della Fondazione Bruno Visentini

Ti potrebbero interessare

Lo suggerisce uno studio pubblicato su Plos Mental Health che ha esaminato 12 ricerche precedenti

L'Osservatorio Change Lab Italia 2030: oltre 4 su 10 temono di non poter ricorrere a cure e il 59% ha già sottoscritto un’assicurazione sanitaria o sta per farlo

Censis-Agenzia Nazionale dei Giovani, in parte dovuto a pandemia

Studio Usa, manca il supporto alla genitorialità

Ultime News

I pazienti che hanno ricevuto un trattamento diretto dallo pneumologo hanno avuto un minore utilizzo successivo dell'assistenza sanitaria per malattie respiratorie rispetto a quelli che hanno ricevuto cure abituali

"La partecipazione della SImg arricchisce ulteriormente il già alto valore scientifico e professionale del Board, con i Medici di Medicina Generale di Simg che potranno fornire il proprio contributo"

La prevalenza d'uso aumenta all’avanzare dell’età, raggiungendo il 60% negli over 85. Nel 2022 gli antibiotici hanno rappresentato, con 938,6 milioni di euro, il 3,5% della spesa e l’1,4% dei consumi totali a carico del Ssn

La Corte dei Conti ha condannato il professionista perché avrebbe arrecato un danno erariale per l'ente costretto a risarcire la vittima